Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 7 agosto 2008 Alla fine di luglio i giornali locali si sono occupati del sequestro di automezzi pesanti provenienti dalla Lombardia e recanti materiale inerte potenzialmente inquinato da idrocarburi diretto alla discarica sita nel comune di Tenno, gestita dalla società reveretana Alto Sas. Già da diversi mesi la popolazione locale era in allarme per il quotidiano via vai di camion pesanti carichi di materiale di provenienza esterna al Trentino. I residenti si chiedevano – ed ancor più si chiedono ora – per quale motivo un Comune registrato Emas, caratterizzato da rilevanti pregi ambientali e paesaggistici, impegnato direttamente nella tutela attraverso il sostegno alla nascita di un nuovo parco naturale e del parco agricolo dell’Alto Garda abbia potuto aprire le porte di una propria discarica a materiale di dubbia provenienza, diventando di fatto “importatore” di materiale indesiderato ovunque! Il sequestro del tir avvenuto sull’A22 ha fatto aprire gli occhi ai Tennesi, che ora si chiedono quale tipo di materiale giunga sul loro territorio, se corrisponda a quanto autorizzato, se siano effettuati dall’APPA e dal Comune tutti i controlli e le verifiche per garantire il rispetto delle norme e la tutela della salute dei cittadini, nonché la qualità dell’ambiente naturale. Ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per sapere 1. per quale motivo la discarica di Tenno possa accogliere materiale inerte da fuori Provincia; 2. quanti e quali controlli abbia effettuato l’APPA di Trento nel corso del 2007 e del 2008 sui materiali conferiti e quali risultati abbiano prodotto tali controlli; 3. se non ritenga doveroso, alla luce di quanto accaduto, intensificare i controlli sul materiale conferito e sul possibile impatto del materiale sull’ambiente; 4. in quale modo intenda ridurre l’impatto sulla salute e sull’ambiente derivante dall’aumento del traffico pesante generato sulle strade tortuose del Tennese a causa dell’attività della cava; 5. se sia ipotizzabile, a titolo cautelativo e finché non saranno esperite tutte le analisi sui materiali conferiti nell’ultimo anno, una sospensione dell’attività di conferimento; 6. se sia ipotizzabile una riduzione della capienza complessiva della cava, così da limitare il conferimento ed il conseguente traffico pesante nei prossimi mesi ed anni; 7. quali provvedimenti siano stati assunti da Comune e Provincia per tutelare l’acqua e l’aria e dunque la salute dei cittadini e la qualità dell’ambiente da possibili contaminazioni derivanti da materiale inquinante conferito in discarica; 8. quali azioni abbiano intrapreso negli ultimi due anni il Comune e la Provincia per informare i cittadini sull’utilizzo della discarica e se non ritenga doveroso, alla luce di quanto è accaduto, intensificare l’attività di informazione, al fine di rassicurare la cittadinanza. Cons. prov. dott. Roberto Bombarda |
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